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S.H.E

Safety, Health, Equality

S.H.E is Giulia Frencia

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Chi sei? Cosa fai?
 

Buongiorno lettori di S.H.E blog! Mi chiamo Giulia Frencia e faccio la DJ.
 

Perché fai questo lavoro?


La musica è sempre stata parte di me. Ho un legame profondo con essa, che considero non solo una passione, ma una vera e propria magia. È un linguaggio universale che riesce a connettere le persone, a farle sognare, emozionare, e vivere in un modo che solo la musica può fare. Fare questo lavoro mi permette di condividere il mio mondo con gli altri, di farli sentire liberi e vivi.
 

La tua professione ti soddisfa?


Assolutamente sì, mi soddisfa tantissimo. Sono davvero grata di poter fare quello che per me è il lavoro più bello del mondo. Ogni volta che salgo sul palco e vedo il pubblico ballare a ritmo della musica che sto suonando mi sento completamente realizzata. È una sensazione indescrivibile, che mi riempie di gioia e mi spinge a migliorarmi ogni giorno.
 

Ci sono state delle difficoltà durante la tua carriera lavorativa e come le hai affrontate/stai affrontando?


Le difficoltà sono una parte inevitabile della vita, soprattutto in un settore competitivo come il nostro. All'inizio è stato molto difficile farsi notare, c'è voluto tanto impegno, costanza e, soprattutto, tanti sacrifici. Non è stato facile, ma ho sempre creduto fermamente in quello che faccio. Con il tempo, i risultati sono arrivati, e ogni difficoltà è diventata una lezione che mi ha permesso di crescere, sia come persona che come professionista.


Quanto il tuo lavoro influisce sulla tua vita privata?


Il mio lavoro influisce in maniera significativa sulla mia vita privata. È una parte integrante di me, non è solo una carriera, ma uno stile di vita. Chi è al mio fianco deve essere consapevole degli impegni costanti, dei viaggi, degli eventi e delle festività che, spesso, coincido con il mio lavoro. Durante l'estate, per esempio, le vacanze sono quasi impensabili. È uno stile di vita che richiede molta pazienza e comprensione, ma alla fine è una scelta che faccio con passione, anche se non è sempre facile bilanciare la vita privata con quella professionale.
 

Hai mai ricevuto un trattamento diverso in quanto donna lavoratrice e come hai reagito?


Sì, inizialmente è stato difficile affermarmi in un mondo dove la figura del DJ è ancora prevalentemente maschile. Ci sono stati tanti ostacoli e pregiudizi da superare, dal momento che le DJ (donne) sono ancora oggi viste con scetticismo e che in alcuni contesti non vengono prese sul serio. Però piano piano ci stiamo affermando e anche con risultati straordinari.
 

Sono mai state messe in dubbio le tue competenze perché sei una donna?


Purtroppo sì, è capitato che le mie competenze siano state messe in discussione solo per il fatto di essere una donna. Gli stereotipi sono difficili da superare, ma ho imparato a non farmi influenzare dalle critiche. Con il tempo, poi, chi mi ha giudicata senza conoscere le mie capacità si è ricreduto. Le mie qualità e il mio talento alla fine parlano per me, e questo mi ha permesso di ottenere il rispetto che merito.
 

Ci sono differenze salariali?


No, fortunatamente non ci sono differenze salariali. Il compenso è sempre stabilito in base alle prestazioni.
 

Nel tuo lavoro esistono procedure per affrontare situazioni di emergenza legate a molestie o discriminazioni sul posto di lavoro?


Essendo una professione che si svolge principalmente durante eventi o all’interno dei locali e non trattandosi di un'azienda vera e propria non esistono procedure aziendali. Tuttavia, durante gli eventi ci sono sempre delle figure addette alla sicurezza che garantiscono la sicurezza di tutti gli artisti, a prescindere dal genere.  
 

Cosa potrebbe migliorare nel tuo lavoro?


Nel mio settore, si migliora facendo esperienza e, di conseguenza, si cerca di trasmettere dei messaggi positivi soprattutto ai più giovani. Penso che sarebbe fantastico se tutti gli artisti lavorassero proprio in questi termini e con questo obiettivo.  
 

Come descriveresti il rapporto con i colleghi?


Come in qualsiasi ambito lavorativo, ci sono momenti di tensione, di competizione e anche di gelosia. Tuttavia, io cerco sempre di mantenere un atteggiamento collaborativo e di sostegno, per creare un ambiente armonioso. Le sinergie sono fondamentali per lavorare bene insieme e crescere come professionisti. Personalmente credo molto nel valore della cooperazione e nel fatto che insieme si possa fare molto di più che da soli.
 

Noti differenze nelle interazioni tra colleghi e avventori di sesso maschile e femminile?


Sì, a volte noto che gli uomini tendono ad essere un po' più espliciti nelle loro interazioni, ma, al di là di questo, posso dire che c'è sempre un grande rispetto reciproco, sia da parte degli uomini che delle donne. Alla fine, la musica è un linguaggio universale, e deve essere di tutti e per tutti, senza distinzione di sesso, età o provenienza.
 

Nel caso tu, o qualcuno a te vicino, abbia svolto il tuo stesso lavoro fuori dall’Italia, hai riscontrato differenze? Se sì, positive o negative?


Sì, conosco diversi DJ che lavorano o hanno lavorato anche all'estero. La cosa che ho imparato, e che trovo bellissima, è che la musica non ha confini. È un linguaggio universale che unisce le persone, indipendentemente da razza, genere o religione. Ovunque vada, la musica è in grado di abbattere barriere e di far sentire le persone parte di una comunità globale. Le differenze culturali esistono, ma la musica è la chiave che le supera.
 

Che consiglio daresti a una donna che vuole fare il tuo stesso lavoro?


Il mio consiglio principale è di credere sempre nei propri sogni e nelle proprie passioni. Non esistono limiti a ciò che possiamo fare se ci mettiamo impegno e determinazione. Se vuoi fare la DJ, lavora sodo, sperimenta, e non ti fermare mai davanti alle difficoltà. Il percorso non sarà sempre facile, ma ogni passo difficile ti renderà più forte. Non farti scoraggiare dalle critiche e dai pregiudizi, mantieni sempre la testa alta, sii consapevole del tuo talento e continua a credere in te stessa. E non dimenticare mai: fare il lavoro che ami è una delle soddisfazioni più grandi che la vita possa offrire.
 

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