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S.H.E

Safety, Health, Equality

S.H.E is Gisella Battaglia

Chi sei e cosa fai? Perché hai scelto questo percorso?

 

Buongiorno, sono Gisella Battaglia e sono una mamma. Diciamo che il mio percorso è iniziato con l’idea di non essere solo una lavoratrice ma anche una mamma. Ho iniziato che ero molto giovane adesso ho 46 anni, per cui mi sono sposata che ero molto giovane e da lì in poi ho fatto sempre dei lavori nel sociale, nei negozi piuttosto che nelle panetterie, ma per raggiungere l'obiettivo di avere una famiglia e dei figli.
 

Sei riuscita a raggiungere questo obiettivo? Hai dei figli?


Sì, ho due figli, Matteo di 23 anni e Leonie di 16, e quindi ho cercato di avvicinare molto l'essere mamma al mondo del lavoro, però mi sono resa conto che queste due cose non potevano stare sulla stessa strada. Per cui ho rinunciato al lavoro per crescere i miei figli ma nel momento in cui i ragazzi hanno cominciato ad avere un po’ più d’indipendenza, ho iniziato a cercare lavoro, però è stato difficilissimo perché ovviamente sanno che hai ragazzi piccoli per cui non puoi essere full time da nessuna parte e poi hai mille cose da fare a casa. Diciamo che parti già con una sorta di pregiudizio, no? Gli altri ti etichettano negativamente purtroppo, invece dovrebbe essere un valore aggiunto.
 

Diciamo che è quasi un peso avere dei figli oggi...


Che poi non lo è per noi ma lo deve essere per loro? E quindi ho cominciato a cercare lavoro. Premetto che, quando ero appena sposata, il primo lavoro che ho cercato era in un negozio qui nel Pinerolese e la proprietaria, mi aveva presa a lavorare ma il caso ha voluto che, la settimana dopo l’inizio della collaborazione, abbia scoperto di essere incinta. Lei ovviamente, non mi ha più preso.
 

Non ti aveva ancora assunta quindi?


Non mi aveva ancora assunta, ma mi aveva detto che mi avrebbe presa a lavorare con lei. Quando le ho spiegato la situazione, mi disse di non potermi prendere, ma io le chiesi la cortesia di tenermi presente per il futuro, e di considerare la mia onestà nei suoi confronti in quanto avrei potuto farmi assumere senza dire niente e poi usufruire della maternità. Quando poi ho avuto mio figlio e ho iniziato a ri-cercare lavoro, sono tornata da lei, ma mi ha sbattuto la porta in faccia.
 

Purtroppo, si sente spesso di queste situazioni abbastanza difficili, poi avendo già un figlio c’è molto bisogno di lavorare.


Certo, ma anche per una questione personale. Si sa che comunque la gravidanza porta molta stanchezza, poi c'è chi ha la depressione post-partum, chi no, fortunatamente, però comunque entri poi in uno stato psicologico particolare per cui hai anche bisogno di lavorare.
 

Quindi senti che stai facendo qualcosa per te?


Qualcosa per te stessa e per gli altri, perché poi capita che ti senti quasi inutile se non lavori, capito? Sembra che quello che fai a casa non sia abbastanza. Così ho continuato a cercare lavoro, sempre con scarsi risultati, fino a che finalmente ho trovato un lavoro da impiegata.
Inoltre, sono 16 anni che ho iniziato a fare anche l’attrice, cominciando con un percorso teatrale e da li sono riuscita a trovare qualche ruolo nel cinema, nel teatro e nella TV, ma sono comunque lavori saltuari perché ti chiamano se anno bisogno, se hai fortuna e se il casting va bene, senza contare la forte competizione.

 

Adesso ti senti soddisfatta del tuo lavoro? Hai dei progetti per il futuro?


Io sono un’artista in quanto ho sempre fatto cose che mi portassero ad esprimermi artisticamente; infatti, ho danzato per moltissimi anni ed è tanto tempo che dipingo lavorando anche su commissione. Tutte queste esperienze acquisite mi rendono una persona poliedrica, dal momento che tendo a fare tante cose e mi adatto alle diverse situazioni. Da quando ho scoperto il teatro ed il cinema vorrei andare su quella strada, anche se non è affatto semplice. In questo momento la mia ambizione è di fare un cortometraggio ma è un’idea quasi impossibile perché nonostante le conoscenze che ho anche acquisiti dalle esperienze che ho fatto, mancano tante cose come il budget e le sponsorizzazioni.
 

Questo cortometraggio vorresti dirigerlo o recitarlo?


Vorrei recitarlo ed è per quello che cerco qualcuno che lo diriga. Parlerebbe proprio di questa vita e questo mondo femminile e come affermarsi nel settore lavorativo. Questo sarebbe il mio progetto ma no so come portarlo a compimento. Ho anche un’amica che lavora in questo settore a 360° e proprio con lei era partito questo progetto, ma per diversi problemi che ha avuto non si è più fatto niente.
 

Ti è dispiaciuto per come sono andate le cose circa il progetto del cortometraggio?


Sì perché io sono pronta a fare questa cosa ma mi manca chi mi possa dare un aiuto. Per il momento faccio l’impiegata solo al mattino e nonostante non sia un lavoro che mi piaccia mi permette di fare quello che davvero amo, avendo tutto il resto della giornata libero.
 

Ci sono state altre difficoltà di cui vuoi parlare nel corso della tua carriera lavorativa?

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Come donna lavorarice posso dire che sono la testimonianza di tutte quelle donne che sono classificate come più deboli e su cui i datori di lavoro ritengono di poter fare meno affidamento che su un uomo, quando in realtà, per esempio, io ho un ruolo abbastanza importante nell'azeinda in cui lavoro, nonostante io lavori poco, ma malgrado ciò mi rendo conto di non essere valorizzata. E' come se volessero farmi pensare di avere chissà quale importanza quando poi nella quotidianità del lavoro mi dimostano il contrario, e allora io mi chiedo perché lo dicano?

 

Magari per gratificarti in qualche modo?


Secondo me è un po’ bastone-carota, perché da una parte dandoti rilievo riescono ad ottenere delle cose, come per esempio qualche straordinario o il fare cose che non ti competono, ma alla fine sono solo parole, perché non fosse così ci sarebbe un trattamento diverso. Io, comunque, non mi sono mai fatta sottomettere.
 

Quanto ha influito il tuo lavoro nella vita privata?


In realtà, non più di tanto. Non è mai stato un problema conciliare le cose perché ho vicino a me una persona intelligente (mio marito), che ha anche lui i suoi hobby e ci appoggiamo tantissimo. Questa non è una cosa scontata purtroppo.
 

Quindi riesci a gestire tranquillamente il tuo tempo?


Si, ed è quello che mi da fastidio, perché ho tantissimo tempo che vorrei usare per fare delle cose, ma non riesco ad attivarle.
 

Magari anche qualche film indipendente?


Si, certo. Anche perché poi, ti devo dire la verità, io non sono chissà chi, sono come tante altre ma, come diceva una suora dove andavo alle elementari, noi siam unici, meravigliosi e irripetibili ed è proprio così, perché ognuno di noi è speciale così com’è.
 

Hai mai ricevuto un trattamento diverso in quanto donna? Come hai reagito? Sono mai state messe in dubbio le tue competenze? Differenze salariali?


Si, io lavoro come segretaria amministrativa mentre la mia collega che invece è nel telemarketing guadagna di più, questo perché sono arrivata dopo ma anche perché sono uno spirito artistico, quindi, nonostante faccia un lavoro di amministrazione, in cui, a quanto pare, sono competente, non mi viene riconosciuto il merito perché sono troppo creativa.
 

Secondo te, questo trattamento diverso dipende da questo tuo spirito o da altri fattori?


Per questo mio spirito, perché io ho imparato questo lavoro, che non avevo mai fatto, prendendo informazioni da una parte e dall’altra perché il mio titolare è una persona molto è impegnata e non aveva tempo di seguirmi. Ciononostante non mi viene riconosciuto il merito perché, se così non fosse, non avrei uno stipendio così basso.
 

Forse non ti viene riconosciuto perché non hai un titolo di studio conforme al lavoro?


Esatto, io ho solo il diploma del liceo artistico ma ho imparato il lavoro e lo faccio bene, perciò non mi sembra giusto che ci sia questo trattamento nei miei confronti.
 

Sai se nella tua azienda esistono delle procedure per affrontare molestie e/o discriminazioni sul posto di lavoro?


No, che io sappia non ci sono. Fortunatamente grazie alla mia personalità forte e difensiva a me non è mai successo. È capitato che mi urlassero contro ma ho sempre ribattuto e difendendomi è come se riuscissi a non sentire troppo il fastidio ed il dolore. Bisogna sempre reagire e non farsi intimorire. Capisco che non tutte siamo così, però questo è importantissimo. Nel momento in cui inizi ad essere un po’ più morbida, viene percepito dall’altra parte con un messaggio diverso e quindi la figura della donna viene comunque messa in discussione. Anche nel mondo dello spettacolo funziona così. Per fortuna o purtroppo io non sono andata molto avanti proprio perché non sono voluta scendere a compromessi. Io mi ritengo brava perché lo sono e se uno è abbastanza intelligente da capirlo ed apprezzare senza che debba fare la carina allora bene, altrimenti io rinuncio tranquillamente, ma perché lo faccio? Perché ho un appoggio ed è la mia famiglia. Per me la mia famiglia è importantissima. Tutto quello che ho fatto fino ad oggi l’ho fatto con le mie forze, senza avere conoscenze, grazie anche al fatto che sono molto intuitiva. Mi viene in mente un aneddoto riguardo il primo ruolo che ho fatto; era per una fiction e la castista mi aveva mandato il copione dicendomi che c’erano due parti, la mia e quella di una giornalista ma che non serviva fare il provino per la seconda perché il ruolo era già stato dato. Io feci il set tape per poterglielo mandare ma qualcosa mi diceva di fare anche la parte della giornalista e così feci. Dopo qualche giorno mi risposero dicendo che la prima parte era stata data a qualcun'altra e che quindi ero fuori ma, passati ancora un paio di giorni, mi richiamano per dirmi che mia avevano dato la parte della giornalista perché ero piaciuta più della persona già scelta. Questo fa capire, che bisogna avere ed ascoltare l’istinto, ma ovviamente non sono l’unica a dirlo. Naturalmente è difficile seguirlo ma nella vita bisogna essere un po’ sfacciati, perché se non ti cerchi tu le cose, le cose non cercheranno te.
 

Nel caso tu o qualcuno a te vicino abbia avuto delle sperienze lavorative all’estero, sai se ci sono differenze con l'Italia? Migliori o peggiori che siano.


Mi viene in mente la mia testimone di nozze, con cui ho fatto il liceo artistico, lei si è trasferita a Barcellona per fare restauri delle chiese e mi disse che qui in Italia non riusciva a lavorare come lavora e guadagna all’estero. Io credo che quando espatri, hai la visione del mondo completamente diversa con più prospettive e progetti, mentre qui tendi a stare sempre un po’ nel tuo dovendo seguire una mentalità che dice che raggiunta una certa età ti devi sposare e quindi per portare a compimento alcuni progetti devi per spesso andare via.
 

Che consiglio vorresti dare a una donna che vuole fare l’attrice e ad una che vuole fare la segretaria?
 

Per la ragazza che vuole fare la segretaria le direi sicuramente di essere sempre preparata, non avere paura di andare a cercare le cose perché come dicono tutti quelli che sono già arrivati, se tu punti a quella cosa prima o poi ce la farai.  
Nel campo artistico direi di essere sempre preparata al massimo, perché io ho fatto tante cose e posso dire che più sai e più impari, più hai un baglio importante da regalare alle persone.

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