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S.H.E presenta Annalisa Aloi...



Annalisa Aloi, 24 anni, è la voce delle Categorie Protette che vogliamo portare all'attenzione nella settima edizione di S.H.E (Safety, Health, Equality). Con esperienze che spaziano dall'educatrice per l'infanzia all'addetta alle vendite, passando per il lavoro in call center e come aiutante amministrativa, Annalisa alza la sua voce in nome di tutte le donne che stanno affrontando sfide nel mondo del lavoro a causa della disabilità.

Essendo parte delle Categorie Protette a causa di un deficit alla mano destra derivante da un tumore infantile, Annalisa racconta la complessità di questa iniziativa. Sebbene l'intento sia positivo, la pratica spesso lascia a desiderare. Le aziende, pur beneficiando di sgravi fiscali, sono restie ad assumere persone delle Categorie Protette per paura di non poterle licenziare facilmente e di doverle mantenere per periodi più lunghi rispetto ai contratti standard. Inoltre, la mancanza di flessibilità e di empatia pone le persone con disabilità in situazioni lavorative inadatte e potenzialmente dannose.

Nel suo percorso lavorativo, Annalisa ha vissuto episodi di mobbing e discriminazione, con la peggior esperienza come addetta alle vendite in un supermercato, dove le colleghe mostravano ostilità e mancanza di supporto. Questo ambiente lavorativo tossico non solo ha compromesso la sua salute mentale, ma ha anche evidenziato la mancanza di sensibilità verso le esigenze delle persone con disabilità.

La preoccupazione di Annalisa per il futuro riguarda anche la possibilità di conciliare vita lavorativa e familiare. In Italia, troppo spesso le donne devono scegliere tra carriera e famiglia. Annalisa sottolinea la necessità di soluzioni come il lavoro a distanza e gli asili nido aziendali, che permetterebbero alle donne di non dover rinunciare a una carriera professionale. La disparità salariale tra uomini e donne è un altro aspetto critico: Annalisa ha sperimentato in prima persona una paga inferiore rispetto ai colleghi maschi per lo stesso lavoro, evidenziando un problema culturale che richiede interventi legislativi e sociali.

Per migliorare le condizioni lavorative, Annalisa pensa che la chiave sia un aumento di empatia e supporto tra colleghi, insieme a una maggiore apertura mentale e a leggi che tutelino realmente i diritti dei lavoratori. Solo attraverso un cambiamento culturale e normativo sarà possibile creare ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi delle esigenze di tutti.

Questa edizione di S.H.E non si ferma qui. Annalisa Aloi ha aperto una finestra su un mondo che necessita di attenzione e cambiamento, e noi continueremo a esplorare queste tematiche attraverso una serie di articoli dedicati alle donne in diversi settori come la psicoligia, la naturopatia, il cinema e la sicurezza sul lavoro. Restate con noi e leggete gli articoli in uscita per il mese di luglio, per continuare a promuovere la sicurezza, la salute e l'uguaglianza per tutte le donne lavoratrici.


Redazionale

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