top of page

Le bolle che ci opprimono


Quale dialogo interno avviene nella nostra testa tra ciò che sentiamo e ciò che sono le richieste che ci arrivano dall’esterno? Ad aiutarci in questo ragionamento ricorriamo al gioco descritto da Timothy Gallwey, nel suo libro The Inner Game of Tennis, dove parla di gioco interiore nello sport trasportando poi questo concetto anche ad altri contesti della vita.  Egli sostiene che per avere una buona performance dobbiamo considerare il nostro potenziale più le nostre capacità e sottrarre le interferenze. Secondo lui infatti sono le interferenze, aspetti sabotanti e ostacolanti, che non ci permettono di avere una buona performance e di raggiungere quindi un buon risultato. Nello specifico ha teorizzato due concetti: il self1 e il self2. Il self1 è il nostro io adulto, il self2 è il nostro io bambino. Il self bambino è quello che non si preoccupa di quello che sta facendo, agisce senza alcuno schema mentale, non ha sovrastrutture e segue la sua voglia di scoprire il mondo e di fare. Man mano che cresciamo cresce anche il self1, quella parte di noi che ci dice che cosa dobbiamo fare, come lo dobbiamo fare e che sempre di più cerca di silenziare il self2. Spesso questi due aspetti di noi sono in conflitto ed il modo in cui questo conflitto si risolve determina il raggiungimento di una performance. Il self1 sono le interferenze che possiamo immaginare come quelle vocine che abbiamo nella testa: non ci riuscirò mai, troverò degli ostacoli, sarà difficile, e se mi giudicheranno? 

Pensiamo per esempio al nostro contesto sociale: una donna vive in una provincia e ad un certo punto sceglie di sposarsi e di diventare mamma. Il suo ruolo viene relegato unicamente a quello di madre escludendo altre possibilità: “Eh, se sei una mamma cos’è, penserai mica anche alla carriera?!”

Che cosa succede quando tutte queste vocine ci parlano? Immaginate di disegnarvi al centro di un foglio e di posizionare tutto intorno a voi delle bolle più o meno grandi che rappresentano le richieste e pressioni esterne, individuatele una ad una dandogli un nome. La domanda da farci è: come possiamo farci spazio tra queste bolle che ci opprimono, quanto siamo in grado cioè di ascoltare il nostro self2? Quindi quali tra quelle bolle possiamo spostare un po' più in là per permetterci di essere chi vogliamo? Alleniamoci a sviluppare abilità di apprendimento dai feedback che riceviamo, impariamo a fidarci delle nostre abilità e visualizziamo dove vogliamo arrivare, creando delle immagini mentali che mostrino il risultato ottenuto per facilitarne il raggiungimento.


Raffaella De Vincentiis

Kommentare


© 2024 by Lerza Holding. Creato con Wix.com

bottom of page